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Pietro Batacchi ospite del Club : dalla ricerca accademica alla consulenza strategica.

Continua la presenza di personalità di rilievo alle conviviali del Rotary club di Sarzana Lerici. Il 10 dicembre è stata la volta di Pietro Batacchi, figura di spicco di livello internazionale nel campo della politica di difesa e della sicurezza, con una carriera che spazia dalla ricerca accademica alla consulenza strategica. Attualmente, ricopre il ruolo di Direttore di RID (Rivista Italiana Difesa) e di RID Analytics, il dipartimento della rivista specializzato in studi e analisi sulla difesa e la sicurezza. Intrattiene anche una collaborazione attiva con l’IRAD (Istituto di Ricerche e Analisi della Difesa). Batacchi fornisce consulenza alle istituzioni e organizzazioni, è un docente stimato presso accademie e istituzioni militari e appare spesso in prima serata sui canali RAI come esperto di geopolitica. Durante il suo intervento ha dipinto un quadro molto dinamico e critico della situazione geopolitica globale, con una riflessione sul concetto di “cesura culturale” che ha avuto inizio con l’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio del 2022. Batacchi ha inoltre sottolineato come si stia assistendo a un cambiamento nei paradigmi della sicurezza, che ora impongono alle nazioni di prepararsi non solo dal punto di vista militare, ma anche culturale, comprendendo come la guerra rientri come un convitato non più di pietra ma del tutto strutturale nel consesso delle dinamiche di politica internazionale. Il caso di Israele è emblematico: la sua risposta agli attacchi di Hezbollah e le operazioni che ha condotto in Siria dimostrano come i confini della politica e della guerra siano sempre più permeabili. Israele sta infatti segnando un punto decisivo, non solo militarmente, ma anche culturalmente, inviando un messaggio forte sulle regole di ingaggio e sulle dinamiche della forza.

Proseguendo nella sua dissertazione, Battacchi ha declinato in modo molto realistico il concetto di “deterrenza”: prepararsi alla guerra, infatti, non significa necessariamente volerla, ma essere pronti a contrastarla, mantenendo una posizione di preminenza nella diplomazia e nelle alleanze strategiche internazionali. La sicurezza economica e energetica è indissolubilmente legata alla sicurezza militare. L’Italia, in particolare, dipende fortemente dalle relazioni internazionali per l’approvvigionamento energetico: in questo quadro si collocano gli stretti rapporti con il Qatar, plastico esempio di “partnership strategica” a cui è fondamentale affidarsi.

Infine, Pietro Battacchi ha posto l’accento su come il panorama geopolitico si stia evolvendo: la Cina è ora una superpotenza globale, l’India sta crescendo rapidamente, le potenze nucleari stanno aumentando. In questo contesto, lo scenario di riferimento non si limita più a un confronto tra individui o regimi (come Putin o Assad), ma si individua in un mondo che si sta dimostrando sempre più competitivo e segnato dalla necessità di far fronte a stress geopolitici continui.

Dallo speach è emersa una realistica riflessione sulla necessità di armarsi non solo per difendersi in caso di guerra, ma per garantirsi una posizione stabile nel mondo sempre più interconnesso e volatile.